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Hai uno smartphone? Noooo? Ma dove vivi nel villaggio dei puffi? A parte gli scherzi, hai già installato Telegram?
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Chi sarà mai questo tizio? Uno scrittore? Un musicista? Il futuro del PD? Il primo pornoattore del cinema muto? No, niente di tutto questo, anche se sarebbe divertente, ma è “semplicemente” un uomo geniale.
Un paio di secoli fa in molti ambiti lavorativi, che fossero privati o pubblici, vi erano delle necessità che la tecnologia del tempo non riusciva a risolvere, in quanto si dovevano obbligatoriamente creare delle strutture molto ingombranti, che non potevano però essere installate in qualsiasi strutture e/o edificio.
Questo ragazzo iniziò ad effettuare alcuni studi in merito, prendendo anche spunto da alcune pubblicazioni fatte da uno scienziato inglese; al termine di queste ricerche creò un ampia ed esaustiva documentazione, che pubblicò presso l’Accademia delle Scienze e la stessa in seguito lo accettò come membro ufficiale.
Lo studio che fece in passato gli diede una base su cui lavorare, applicandolo ed espandendolo per un saggio legato ad un concorso, atto a definire e comprendere meglio alcune teorie del tempo sulla luce; questo tema in quel tempo era all’ordine del giorno, in quanto vi era una disputa, come in molti altri casi nella storia, fra le varie tipologie di natura della luce.
Alla presentazione degli studi che si basavano sulla teoria ondulatoria della luce, il fisico nonché giudice della gara, sostenitore della teoria corpuscolare, spiegò che per assurdo seguendo tali studi si sarebbe dovuta osservare una macchia luminosa nel centro dell’ombra di un disco circolare illuminato da una sorgente puntiforme; fatto che venne tuttavia sperimentalmente provato, confermando quindi il lavoro dello stesso ragazzo, a cui venne attribuito il premio.
In sintesi inventò una nuova forma di lente, nata per alleggerire i fari marini, da applicare dove serve una lente superficialmente ampia, precisa, ma relativamente sottile e poco ingombrante.
Bene, fin qui tutto nessun problema…ma quindi questa è una lezione di storia? NO!
Partendo dal presupposto che sono alcuni decenni che sia delle menti illustri, che dei liberi pensatori, hanno iniziato ad effettuare qualche test, mi sono chiesto se non fosse possibile applicare nella nostra epoca storica un concetto analogo sfruttando quell’idea, trasformandola in prodotto utile per migliorare alcune necessità che abbiamo tutti.
In poche parole, sfruttando il potere di concentrazione focale e l’ingombro ridotto di una lente di quel tipo, si potrebbe creare un piccolo concentratore solare, che se collegato in modo opportuno ad un impianto di riscaldamento, potrebbe ridurre il consumo di carburanti fossili, in molte abitazioni private, pur mantenendo un ingombro accettabile.
In una bella giornata, è stato dimostrato, (anche su Discovery da due sperimentatori pazzoidi), che una lente di questo tipo può tranquillamente fondere anche una monetina di bronzo in un attimo, (superando quindi i 500 °C), per cui se si puntasse quel calore su un serbatoio o altro contenitore, lo si potrebbe riscaldare collegandolo ad uno scambiatore di calore; chiaramente considerando queste temperature, non risulta praticabile l’utilizzo dell’acqua nello scambiatore, ma dovrà essere utilizzata un altro fluido, magari un qualcosa di comparabile a quello che viene già utilizzato in molti impianti idraulici che devono lavorare ad alte temperature, come i forni delle acciaierie, oppure a basse temperature, come nei comandi dei vari aerei.
E’ altresì vero che come tutti gli impianti di riscaldamento, è necessario utilizzare una piccola quantità di corrente elettrica per azionare termostati, pompe di ricircolo, ed altre apparecchiature; per sopperire a questa necessità, se si produce abbastanza calore, se ne potrebbe prendere una piccola parte trasformandola in vapore per azionare un piccolo motore, atto a generare proprio un po’ di corrente, da accumulare magari in un avveniristico pacco batterie…fatto dall’azienda… 😀
Bisognerebbe fare qualche test ed alcuni esperimenti, ma prima di fare questo sarebbe interessante parlarne con qualcuno che fosse veramente interessato, anche solo a fini ludici, pur non sapendo se questo porterà a qualcosa o se sarà un mero esercizio scientifico.