
SPOILER
Attenzione!!! Questo articolo potrebbe farti pensare, ossia quella cosa che si chiama riflettere, per cui se hai il cervello fritto dai social, dalle mode, dalle riviste, dalla tv, da internet, dalla politica, dalla religione o da qualsiasi altra cazzata…beh i tuoi neuroni potrebbero giungere ad un crash neuronale, quindi continua a leggere a tuo rischio e pericolo 😀 LOL!

Tutto nasce sempre dal niente, ovvero ci troviamo sempre in una condizione nella quale l’essere ed il nulla si equivalgono, pur essendo opposti ed ancora indeterminati, rimanendo in un ambiente meramente intangibile ed astratto.
Ogni giorno una parte di noi assorbe inconsciamente, (ma saltuariamente anche in modo conscio), quanto legge, vede, ascolta e da lì inizia a mischiare le carte, portandoci “a nostra insaputa”, (cit. …), verso un ambiente più concreto e quei due stati di partenza, iniziano nostro malgrado ad avvicinarsi tentando di fondersi l’un l’altro, portandosi verso un qualcosa di parzialmente determinato, ma ancora molto lontano ed intangibile.
Giorno dopo giorno quei flash evolutivi si fanno più concreti, dandoci la possibilità di far interagire quei concetti appresi in modi anche molto differenti, ma il tutto risulta essere ancora molto “nebbioso”, proprio perché non comprendiamo lo scopo di tutto questo, tantomeno il fine ultimo.
Nel procedere della nostra vita però ci capita di notare, (alle persone in grado di intendere e di pensare), delle necessità specifiche relative ad un qualcosa legato a noi stessi od anche al tutt’uno degli esseri umani, e questo attiva inconsciamente dei processi neuronali un po’ come fossero una sorta di bot e/o spider, che si recano nell’archivio, o meglio nel disco fisso criptato e protetto nella macchina virtuale dell’inconscio.
Purtroppo però non abbiamo libero accesso all’inconscio, ma è un po’ come se fosse una terra di mezzo senza cartina e senza navigatore, cioè quando sei li e cerchi, (ossia rifletti), su un qualcosa di specifico, l’assistente neuronale inizia a scartabellare quanto visto, sentito, fatto o anche solo pensato, nell’arco della giornata, della settimana, ma anche nei mesi ed in alcuni casi negli anni addietro.
Questo processo a volte può essere relativamente veloce, ma solitamente non è così, per cui il cervello “inaspettatamente” continua la sua ricerca in background, in modalità stealth, sino a quando trova del materiale degno di nota e non da cestinare brutalmente, in modo da presentare qualche input interessante al lato conscio, talune volte anche in momenti “particolari” ossia quando si è in fase di esperimenti, anche stantuffosi, con il proprio partner od ancora quando si è sul “trono di spade”.
A quel punto i neuroni, quei pochi che sono rimasti 😀 , iniziano un meeting neurostorming in un ambiente chiuso per un tempo indefinito che si protrae per molte “fumate…”, (possibilmente inodore, ma non è detto, quindi ora si può apprendere che chi “soffre” di meteorismo mitragliante, probabilmente è un filosofo che pensa molto :-D), per cercare di unire i puntini proprio per delineare qualcosa di più concreto, ponendo le basi per una fusione dell’essere nel nulla e viceversa.
Questa fase porta inesorabilmente al punto in cui iniziamo ad essere nella condizione di poter elaborare un qualcosa di concreto, proprio per stabilire se quel flash legato a quella necessità irrisolta e non ancora analizzata da taluno essere umano, può in effetti essere sviluppata a fondo, in modo da non soffermarsi al solito livello bimbo-minkia / troll, quindi evitando di rispondere con un banale si od un no, ma bensì se si perché oppure se no perché.
Passato questo ulteriore ostacolo, iniziamo ad intravedere la luce nel fondo del tunnel creativo, e finalmente la nostra idea inizia a porre le basi per un contorno, uno scheletro, uno schema, una direzione e questo ci fornisce l’input vitale, e qualche endorfina ed un po’ di adrenalina, per farci comprendere e quindi confermare, di procedere per vedere che cosa ne può venire fuori.
In seguito a questo, finalmente le cose si fanno concrete e si inizia a buttare giù un progetto di massima del prodotto o del servizio e si cerca di capire se e cosa fare da “soli”, e che cosa invece far fare all’esterno, da un amica, un conoscente, un’azienda o altro, ma oramai il tutto sta diventando molto più determinato e chiaro.
Da lì si parte per la grande avventura, che io chiamerei “l’incubo”, si perché ahimè in questo paese (Italia), oggi (2016), si è persa un po’ la passione per l’artigianalità, la mutua collaborazione interumana ed a volte anche il solo “semplice” comunicare raggiunge dei livelli quasi comparabili ad un’Asari Thessiana che cerca di parlare con un criceto Terrestre.
Superata anche questa fase, bellissima ed eccezionale, arriviamo al prototipo che si funzionicchia ma ha dei problemi di stabilità, esteticamente non è il massimo e l’affidabilità non è ancora certa, quindi più che mettersi ad elaborare strade alternative, mantenendo però il concetto di base, proprio per non sminuire e snaturare il lavoro concettuale neuronale fatto per molto tempo.
Dopo molti test, fallimenti, opinioni contrastanti ed altro si giunge al termine, ossia il lavoro è fatto, finito, funzionante, bello ed affidabile e questo ci emoziona non poco, (molto più entusiasmante e longevo di qualsiasi pratica sessuale…), se consideriamo che siamo andati ben oltre le nostre possibilità neuronali e l’inconscio come al solito, in unione a qualche energia cosmica favorevole, ci ha permesso di stravolgere il nulla e l’essere.
Bene e ora che si fa? Si, lo si sta vendendo ma bisognerebbe promuoverlo un minimo, anche se non ne ha bisogno, per cui non resta che lavorare sul marketing e sul branding, niente di più facile per persone competenti del settore, quindi inizialmente ci si rivolge completamente ad altri, da persone preparate e creative, e la campagna pubblicitaria parte, molto bene, tutto risolto?
MACCCHE’…NIENTE DI PIU’ SBA-GLIA-TO!!!

L’intelligenza e la creatività sono due elementi molto fluidi, un po’ come due elementi chimici compatibili ma anche incompatibili, che scorrono liberamente talune volte controcorrente, in un flusso costante e ponderato, ma qualcuno nel proprio flusso interno, (NON questo!), a volte ha qualche turbolenza, che ahimè smuove il continuum e crea qualche ignobile spruzzo, proprio perché i fluidi non sono il suo elemento, o la sua essenza non risuona correttamente con le energie cosmiche, beh allora TU stai sulla terra ferma!!!
Eh sì, tu hai impiegato dei mesi se non degli anni, per pensare a quella cosa elaborandola poco a poco, test dopo test, prototipo dopo prototipo e poi…il Fu…sas della situazione ti crea una campagna pubblicitaria e quando scopri che è la solita vaccata doppio senso, ti cadono le braccia, la mascella, i capelli, le orecchie ed inizia un tornado testicolare di livello quattro, (od eventualmente clitorideo), che neanche Zeus con tutti i suoi poteri ed i suoi collaboratori riuscirebbe a contenere, ma oramai è troppo tardi, non resta che mitigare i commenti soprattutto dei conoscenti, come tra l’altro qualsiasi dialogo sarcastico…
Detto questo, considerando le nostre immense potenzialità come esseri umani, la creatività, l’adattamento ai nuovi paradigmi generazionali evolutivi, ha ancora senso, (o ne ha mai avuto alcuno), sminuire l’essere umano femminile, facendo passare quelle ragazze, donne, ecc.., per le troie di turno, i soliti doppi sensi triti e ritriti maliziosi e sempre legati alla sfera sessuale e/o altro?
E’ proprio possibile che non possiamo andare oltre? Ci vogliamo mostrare in questo modo alle altre civiltà interplanetarie? Oppure è proprio voluto per non entrare in contatto con le medesime, dando loro la percezione di “IO UMANO!, MANGIARE, SCOPARE, DORMIRE ha ha ha”.
(Iniziamo perlomeno ad eliminare quell’obrobrio dei “festeggiamenti” nelle varie competizioni sportive, ossia quando i “campioni” spruzzano le ragazze di turno che li “premiano”, con lo spumante, il vino di turno, l’energy drink, ecc..; finiamola…ooooo perlomeno proviamoci… #bastaspruzzi #rispettiamoledonne #nodenigraresicunnilingus #spruzziselvaggi).
Si è vero che il vecchio marketing è morto da decenni, per cui se non si racconta una storia accattivante e credibile, l’utente medio non viene attirato, ma questa mignotteria dilagante a quale paradigma evolutivo ci può portare?
Lascia un tuo commento sulla pagina facebook, sia che questo articolo ti sia piaciuto o che ti abbia irritato/a, annoiato/a, deluso/a : https://facebook.com/omascilindriidraulici oppure clicca ⇒ QUI ⇐
Grazie per il tuo tempo! Ah già, se hai letto tutto e non ti si è creata una seconda personalità, probabilmente i tuoi neuroni hanno ancora qualche speranza 😀