
ATTENZIONE!!! Questo è un articolo un po’ lungo ma interessante, ma, SI dico ma, se non usi la posta elettronica e non ti piace leggere qualcosa di divertente, e si ahimè anche un po’ ostico, NON LO LEGGERE! VAI VIA! 😀
Sei ancora qui? Bene, allora prenditi dieci minuti e leggi, CAPRA!!! (Cit. finale…Sgarbi)
Uela!!! Hai visto? Te lo avevo detto che avrei pubblicato a breve il resto…sei felice? (…oooohhhhh!!!), Come, come, come??!? Non sai a cosa mi riferisco? Beh allora ti CONSIGLIO vivamente di leggere la prima parte, altrimenti ti potresti ritrovare inaspettatamente in un mondo parallelo 😀
Bene, ritorniamo a noi, ero arrivato al punto…di dire che…ahhh si, mi ricordo…
C’è quello che usa le e-mail per chattare… 25 mila e-mail per dire due stupidaggini che si risolvevano con una telefonata o due righe su Skype, Ah, già, Skype, giusto, devi spiegare cos’è, figurati se parliamo di Telegram…o di altri servizi gratuiti o molto economici…
Ti trovi così delle e-mail con il campo oggetto che ha una fila di “Re: …” che ci fai il giro del mondo per 7 volte in fila per tre col resto di due, come se il tempo altrui per leggere idiozie, perché alla fine lo sono, costasse quanto il cervello bacato di chi si ostina a non capire che l’e-mail è un sostituto della posta cartacea e non una hotline per bavosi allupati o gente in crisi di identità.
La cosa che è ancora più incredibile è che queste e-mail spesso hanno decine di mittenti in chiaro, con allegati mostruosamente pesanti e se le rimbalzano come a giocare a palla avvelenata alle elementari.
E così succede di nuovo che quel soggetto :
– “Mi scusi, le e-mail non vanno, qui non funziona niente, pago un servizio e ho solo dei problemi. I miei clienti/fornitori non ricevono le mie e-mail.”
– Risposta sempre la stessa alla stessa e solita domanda: “Mi dice cosa succede? Che cosa significa che non funziona niente e che i suoi clienti/fornitori non ricevono le e-mail?”
Poi c’è il cliente “evoluto” quello che è passato dal web -8.2, (meno otto punto due), al web 1.0 per cui lasciamo stare il web 2.0, che è meglio, perché è già troppo in là…troppa robbba…
Questo cliente…ha la gmail! Porcapaletta! HA LA GMAIL, ti rendi conto? La GMAIL!!! E’ il Jedi di Google, sa tutto di gmail e gmail é il top del top del top del top e tu sei uno spocchioso verme cipolloso, che non capisce niente.

Il cliente/fornitore evoluto che fa? Ha generalmente 15 caselle di posta e si fa rimbalzare tutto, ma proprio tutto, sulla sua adorata gmail, però che se ne fa di 15 caselle di posta, se non riesce a seguirle e quindi gestirle tutte?
Stupendo. Funziona tutto, per carità, tranne quando…il cliente/fornitore evoluto, Jedi di Google, dimentica che lo spam che arriva sulle sue caselle di posta e che rimbalza sulla sua belliSSSima, sensualiSSSima, orgasmAAAtica gmail, vanno nella casella di spam della sua gmail efficientissimissimissima.
Anzi, non solo! Lui, il Jedi, è efficiente e le segnala lui come spam, peccato che arrivano dalle SUE caselle di posta; risultato, l’IP del mail-server, delle sue caselle di posta del suo sito, vanno in blacklist.
E così succede di nuovo che quel soggetto :
– “Mi scusi, le e-mail non vanno, qui non funziona niente, pago un servizio e ho solo dei problemi. I miei clienti/fornitori non ricevono le mie e-mail.”
– Risposta sempre la stessa alla stessa e solita domanda: “Mi dice cosa succede? Che cosa significa che non funziona niente e che i suoi clienti/fornitori non ricevono le e-mail?”
Ti rimetti lì, a capo chino e svanghi come un minatore per aiutare quel soggetto, ossia per far togliere l’IP, (che il cliente/fornitore evoluto non sa neanche che cosa sia), dalla, o dalle, blacklist. Tranne quella di Google, che non ti si fila nemmeno se sei Gesù in persona e così arriva ricorrente la domanda del cliente/fornitore Jedi, che nel frattempo si è dimenticato di tutto quello che era successo prima :
– “Perché le e-mail mi arrivano sulla mia casella di posta, ma non mi arrivano su Google e quando io le invio poi dalla mia casella di posta non arrivano dal cliente/fornitore ma da Google sì?”
Tu caschi dal pero, prendi una smerigliatrice e ti smerigli le bolas, Yeahhh 😀
Saliamo di livello che c’è da ridere, perché poi arriva il cliente/fornitore davvero evoluto, quello astralmente cosmico, quello che gira per l’universo intero ed ha le sue e-mail sul cellulare, sul pc di casa, davanti allo specchio olografico sul lavandino con videoproiettore alle spalle mentre si lava i denti, sulla carta igienica mentre defeca nel water, sul pc portatile, dentro al forno a microonde, ah sì, anche nella penna laser, mentre illustra ai suoi clienti le slidesss magnifiche fatte in “PoveroPoint”, (conosciuto anche come PoterePunto e che la forza…), da 50 MB e che ha inviato in giro a 50 miliardi di esseri umani, (anche i morti, i droni e le formiche rosse).
E cosa usa costui che è il geek del 2000? Protocollo IMAP perdinci! Si, perché così non si perde nemmeno le e-mail che gli ha mandato l’amante zoccola che lo aspetta in albergo durante la pausa pranzo, (si ho detto IMAP, proprio perché quel protocollo permetterà alla moglie di beccarlo prima o poi, in quanto quell’e-mail comparirà su tutti i dispositivi del cliente davvero evoluto; si si, saranno proprio cazzi amari…).
Il cliente/fornitore davvero evoluto dimentica che l’email NON E’ una repository documentale, (ossia un archivio), e la casella di posta prima o poi si satura e lo pianta in asso, magari mentre l’amante zoccola gli scrive che sta arrivando sua moglie, HAHAHA, HA, LOL 😀
E così succede di nuovo che quel soggetto :
– “Mi scusi, le e-mail non vanno, qui non funziona niente, pago un servizio e ho solo dei problemi. I miei clienti/fornitori non ricevono le mie e-mail.”
– Risposta sempre la stessa alla stessa e solita domanda: “Mi dice cosa succede? Che cosa significa che non funziona niente e che i suoi clienti non ricevono le mail?”
E qui c’è un’evoluzione della specie! Il cliente infastidito che chiede al proprio provider di avere almeno 5 GB per casella, tanto ci sono già un sacco di servizi di posta che ti danno spazio ILLIMITATO! Gli danno magari 1 GB per grazia ricevuta e gratis, e dopo un mese : FULL! (Casella piena).
Il suo provider va a guardare il perché è c’è tutto il cucuzzaro di e-mail descritte sopra, con allegati che nemmeno una ruspa della New Holland, o le energie cosmiche delle Gemme dell’infinito riuscirebbero a spostare.
E ce ne metti eh, di tempo, a spiegare al tuo cliente/fornitore che le e-mail capienti, costano perché lo spazio web costa.
Risposta: sei una deficiente, è tutto gratis, tu non capisci niente … Ecco! Perdincibacco!
Così, su richiesta del cliente/fornitore, il suo provider gli sposta il mail-server su Google; lui felice si bea della sua massa di e-mail come se fosse la proprietà di un quadro di Picasso, godereccio come Jabba di Guerre Stellari e tu sei felice e contento…
Vagli a spiegare cos’è un sistema di repository documentale, (ovvero un archivio), che cosa significa lavorare in cloud veramente, come si organizza un processo vero ed evoluto di informatizzazione, che cosa è la sicurezza dati…(No, non cose da Mission Impossible, ma paradigmi sensati…).
Ti tremano le gambe (ma non per paura…), dopo che sei stato due ore al telefono a parlare con uno che nel cervello al massimo ha un kg di crusca oppure è in atto una battaglia per la terra del niente…
Poi, mica è finita, c’è il maniaco del controllo ossia ogni e-mail di ogni dipendente deve rimbalzare anche sull’e-mail del capo, un intreccio di e-mail che l’NSA o Mr.Assange farebbe fatica a sbrogliare la matassa, migliaia di e-mail che partono da non si sa dove e finiscono non si sa dove.
E così succede di nuovo che quel soggetto :
– “Mi scusi, le e-mail non vanno, qui non funziona niente, pago un servizio e ho solo dei problemi. I miei clienti/fornitori non ricevono le mie e-mail.”
– Risposta sempre la stessa alla stessa e solita domanda: “Mi dice cosa succede? Che cosa significa che non funziona niente e che i suoi clienti/fornitori non ricevono le e-mail?”
E poi c’è il “nazionalista”… quello che ce l’ha con tutto e tutti, dall’Europa, alle missioni su Marte sino al benzinaio che non gli da i punti per i premi in palio del concorso X, Y o Z (inculeit!!!); quello che dice “eh ma dobbiamo aiutare le aziende Italiane”. Allora ti ritrovi a lavorare con una persona che vuole farsi inoltrare o gestire la posta su “libero.it”, “tiscali.it” o altri simili, evitando come la peste sia i servizi di Google, che i social network, ed anche altri software, a meno che non siano “nazionali”.
Come fai poi a spiegare a questa persona, che non è colpa del gestore dei suoi servizi, ma bensì di quello “nazionale”, che non sa nemmeno che cosa sia un pentest, se i tuoi clienti/fornitori ricevono e-mail “strane”.

(No, non andare a cercare su Google! Ti anticipo che un pentest non è una categoria porno, per cui frena l’entusiasmo…).
E ti ritrovi quindi a dibattere in lunghe telefonate affermando che non è colpa mia e neanche dei rispettivi gestori di posta, se i tuoi clienti/fornitori, proprio perché hai utilizzato quel bel gestore “nazionale” e gratuito…, ricevono spesso delle e-mail del tipo, “Ciao tesoro, Io Svetlana ragazza Ukraina, cerca uomo romantico, mi piace vestire gonna corta e tacchi alti, Scrivimi!”, oppure “Invio fattura bla bla bla” ,(e loro aprono l’allegato o cliccano sui link in piena fiducia, ad minchiam, et voilà, pc bloccato!); i tuoi clienti/fornitori la prima volta e forse la seconda lo accettano, ma in seguito si lamentano o in casi estremi si rivolgono ad altri…
E così succede di nuovo che quel soggetto :
– Mi scusi, le e-mail non vanno, qui non funziona niente, pago un servizio e ho solo dei problemi. I miei clienti/fornitori non ricevono le mie e-mail.– Risposta sempre la stessa alla stessa e solita domanda: Mi dice cosa succede? Che cosa significa che non funziona niente e che i suoi clienti/fornitori non ricevono le e-mail?
Anche qui scavi, spolveri, scotenni, ripulisci, arranchi, sudi, bestemmi e sistemi, ma purtroppo non basta, perché poi, arriva la denuncia di un dipendente, perché il “capo” ha violato la sua privacy…
Nulla da fare, nonostante gli hai spiegato al capo, per non so quanti miliardi di fantastilioni di volte che l’e-mail commerciale@tuaazienda.com è ben diversa da elisa.vattelapesca@tuaazienda.com e che la seconda la devi trattare come fosse un’e-mail privata del tuo dipendente e quindi inviolabile, lui testardo fa come dice lui. E ora paga!
E’ dura, davvero dura, perché ti scontri con gente a cui non interessa un fico secco di quello che ha in mano, di come funziona, del perché funziona in quel modo, di che cosa ci potrebbe fare per sfruttarla al meglio e che cosa è giusto e sbagliato fare; molte volte dice di non avere tempo per pensare e spesso si dimentica proprio di pensare, tanto, cosa vuoi che costi il tuo tempo e quello dei gestori di posta? Nulla! il tuo tempo, costa meno di un e-mail, (tanto in campo informatico tutto è veloce ed istantaneo, mica come il panettiere, l’agricoltore, il pasticciere o il tornitore…) . Poveri noi! ;-(
E così tu accumuli, accumuli, ingoi (non in quel senso :-D), tensione, stress, ansia, rabbia, frustrazione, delusione, tristezza ed affini, fino al punto di non ritorno, ossia sino a quando ti scatta qualcosa dentro e scateni fuoco e fiamme, passando magari, pure, dalla parte del torto!!! (gnorànt! :-D)
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