
Comunicare al giorno d’oggi è sempre più difficile, sarà perché siamo evoluti, forse pure troppo, ma la frammentazione del dialogo in ogni sua sfaccettatura, ci sta rendendo a volte fragili, limitati ed un po’ stupidi, ma da che cosa è dovuto questo? Da un problema alimentare? Da una perdita parziale del coinvolgimento emotivo? Dall’impossibilità di intravedere un elevarsi verso una superiore consapevolezza?
Difficile dare una risposta certa a queste domande, forse gli unici detentori di questo sapere sono dei filosofi del MIT di Boston, del Mensa o di altri istituti di altro profilo, senza nulla togliere alle conoscenze secolari dei massoni o illuminati, (sempre che esistano).
Quello che di sicuro non possiamo esimerci dal fare, è il confronto con un altro essere umano, in qualsivoglia attività che svolgiamo nel lungo percorso della nostra vita, da quando nasciamo, andiamo a scuola, pratichiamo attività ludiche e sportive, il lavoro, la famiglia e gli affetti vari.
Qual è quindi il problema di fondo? Forse semplicemente che per uniformare il pensiero comune, semplificando ed eliminando delle cose inutili, abbiamo intrapreso una strada che ci porta ad essere sempre più “catalogati” essendo una società che ahimè tende sempre di più a seguire regole, regolamenti, direttive e soprattutto protocolli.
Si parte dal protocollo alimentare, quello scolastico e del vestiario, sino ad arrivare a quello affettivo, lavorativo e ludico, ma dato che abbiamo menti differenti, se anche se queste “ISO” della vita tendono a limare gli spigoli, purtroppo molte volte tendono a creare delle increspature difficili da superare.
E nelle aziende piccole, medie o grandi che succede?
Beh, di tutto e di più, proprio perché invece di cooperare in modo genuino e coeso per un obiettivo comune, si tendono a creare delle inutili tensioni tra l’ufficio tecnico e l’ufficio acquisti, uno dice di acquistare quel prodotto perché serve quel prodotto, l’altro invece di pensare in modo creativo ed “arrangiarsi” con quell’altro super, mega, iper prodotto economico che fa le “stesse” cose…ma queste tensioni si creano ahimè, anche tra il reparto produzione e quello vendite, tra chi si occupa delle pulizie e della mensa, ma anche tra la direzione ed il reparto marketing…un conflitto costante, continuo, esponenziale ma veramente inutile per tutti.
Prendiamo per esempio questi protocolli, come si può non avere una propria opinione in merito? Ecco esatto! Il soggettivo nell’oggettivo! 😀
Protocollo Giove
Protocollo Venere
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